Ciao ragazzi!!

E’ da un po’ che non postiamo, ma la verità è che ci siamo goduti il nostro rientro temporaneo in Italia!

Nel nostro ultimo Diario di viaggio (se non l’avete letto cliccate subitoimmediatamente QUI) abbiamo tirato le somme di questi ultimi 7 mesi di vita, a spasso per il Sud-est asiatico.

Adesso che siamo rientrati a Bali è tempo di recuperare, e mentre prepariamo nuovi articoli su Singapore e sulle Isole Gili, vi proponiamo un mega pippone (scherziamo eh!) che abbiamo partorito una volta terminato il viaggio.

Si tratta di un pensiero che abbiamo deciso di condividere per sapere se anche voi la pensate come noi. Dovete sapere che mesi fa siamo partiti entrambi con un’idea ben precisa di quello che secondo noi fosse giusto o sbagliato per una persona.

Quando a Novembre ci siamo imbarcati verso il viaggio della libertà tanto desiderato, eravamo convinti che l’unica strada per la felicità fosse quella che stavamo seguendo noi, che l’unico modo per sentirsi realizzati fosse quello di non sottostare alle regole dettate da una società nella quale non riuscivamo più a sentirci a nostro agio.

Ammettiamolo, un po’ egoista come pensiero, no?

Sono passati i mesi, e andando avanti abbiamo maturato in realtà un’altra strada di pensiero. Ora, detta così sembra facile, ma vi assicuriamo che non lo è!

Cosa è successo? Ci siamo fermati a osservare le persone attorno a noi, da quando siamo partiti a quando siamo tornati a casa, probabilmente in un modo che per mille motivi non avevamo mai fatto prima di allora.

Osservare le persone con occhi più “puliti” aiuta veramente molto.

Scontrandoci ogni giorno con storie diverse, caratteri e personalità nuove, ed entrando di nuovo in contatto con i nostri amici in Italia, con le loro vite e le loro abitudini, ci siamo chiesti: chi è che può effettivamente dire che la scelta che abbiamo fatto sia la chiave per la felicità?

Assolutamente nessuno, perchè non esiste una regola assoluta.
Abbiamo compreso che ciascuno ha la sua personale vita, ciascuno ha i suoi obbiettivi e la propria idea di realizzazione, che non per tutti è il viaggio come lo è stato per noi.
Ognuno è diverso, e nessuno può essere colpevolizzato per le scelte di vita che fa solo perchè diverse dalla propria. Attorno a noi vediamo persone e amici realizzati e felici pur vivendo in un posto dal quale noi siamo andati via per nostra volontà.
Quindi chi siamo noi per dire che questo sia il percorso giusto o sbagliato per queste persone?
Per adesso ci riteniamo solo fortunati ad aver trovato assieme il luogo dove star bene.

Poi chissà, magari in futuro cambieremo ancora, ma in questo momento la nostra felicità è solida.
E siamo, finalmente, contenti per quella degli altri.

 

(Pippone finito.)

PH: Maria und Linda