Pagina 10 – by Luca

Ciao Bangkok, mi sei mancata molto.

Un’anno dopo e la rivediamo, bella come prima se non di più!

Già dal momento in cui smontiamo dall’aereo proveniente da Siem Reap ci sentiamo bene. Sarà che questa città è stata il nostro biglietto d’ingresso in Asia, sarà che quando siamo venuti qui nel 2015 ci siamo innamorati di questo popolo e delle vibrazioni che ci regala.

Però, a mio avviso, e Ale è completamente d’accordo con me, Bangkok rimane una delle città migliori al mondo.

E’ caotica, è sporca, misteriosa, affascinante, coinvolgente, povera e ricca, afosa e sempre attiva.

Potrei parlarvi dei numerosi contrasti che si vedono a Bangkok, di quanto belli siano i suoi mercati, i suoi templi e i suoi canali. Ma trovereste queste cose in decine di altri blog, probabilmente con approfondimenti migliori di quelli che riuscirei a darvi io.

Questa volta guardiamo Bangkok con occhi diversi. Non siamo più due italiani in trasferta thailandese durante le vacanze estive, con le tasche piene e pronti a mitragliare le giornate di cose da fare per concentrare il più possibile in due settimane di tempo.

Questa volta arriviamo con gli occhi più allenati, dopo aver già visto Vietnam e Cambogia e aver assaporato due società molto diverse tra loro e da quella Thailandese, ma pur sempre cariche di quelle inconfondibili vibrazioni che accomunano tutti questi paesi asiatici.

Arriviamo a Bangkok di sera. Durata del volo: 20 minuti. Nemmeno il tempo per le hostess di finire di dare le istruzioni. Come vi avevo detto abbiamo scelto di arrivare in aereo per permetterci un visto gratuito di 30 giorni dentro il paese, senza bisogno di rinnovi.

Veniamo poi a sapere che in realtà i 30 giorni si possono ottenere anche passando il confine via terra, ma purtroppo nessun sito (nemmeno quelli che DOVREBBERO essere i più autorevoli) riporta questa informazione. Tutti continuano a scrivere di soli 15 giorni, e a noi girano un po’ le palle.

Vabbè, è andata così. Spero possa esservi utile.

Cerchiamo il modo più cheap per arrivare in centro, anche se purtroppo di sera le linee di bus e skytrain sono chiuse e quindi siamo costretti a prendere un taxi. Quelli che partono dall’aeroporto non sono esattamente economici, e spesso i tassisti cercano di fregare i clienti chiedendo una cifra forfettaria per l’intero viaggio, senza accendere il tassametro.

Con la frasetta “start taxi meter please” si possono risparmiare diversi soldi qua!

Le tasche piene di soldi quest’anno non ci sono più. C’è piuttosto la ricerca di continui stratagemmi per puntare al risparmio, che non vuol dire mangiare scodelle di riso tutti i giorni e dormire sotto i cavalcavia. Significa solamente adottare alcune tecniche che permettono di spendere meno della metà di quello che spenderebbe un normale turista in questi paesi, soprattutto dal momento che i prezzi qua sono molto più bassi rispetto ai paesi occidentali e quindi per molti normalmente è semplice lasciarsi prendere la mano.

Per rispondere alla domanda che molti ci fanno: “Gli ostelli sono gli alloggi più economici vero?”. No. O almeno, non sempre. Gli hotel di bassa categoria (pur sempre molto dignitosi) si trovano anche su siti come Booking o Agoda, che per l’appunto è specializzata nel segmento asiatico. Controllando un giorno prima dell’arrivo si trovano sempre, e dico sempre, delle offerte imbattibili di hotel scontati fino anche al 70%. Il prezzo finale a cranio risulta minore rispetto a quello che si spenderebbe per un letto d’ostello. Viaggiando in coppia ovviamente il prezzo della camera è da dividere in due, e in più abbiamo la comodità di una stanza privata con bagno, il che non guasta considerando che giriamo con diverse attrezzature tecnologiche che altrimenti non sapremmo come tenere al sicuro in camerate da molte persone.

La Thailandia poi è conosciuta per i sui prezzi imbattibili di street food. Un piatto può costare 2$, ma ovviamente se andiamo a cercare street food a Ko San Road, nota zona per backpackers, i prezzi raddoppiano. Non parliamo del quartiere storico. Gli stessi 7Eleven che sono praticamente ad ogni angolo di questo paese, cambiano i prezzi a seconda della zona in cui ci si trova.

Ovviamente abbiamo imparato come contrattare per ogni cosa, e con l’andare del tempo e del viaggio stiamo capendo sempre più come destreggiarci.

Stiamo capendo anche come usare lo Skytrain che è il mezzo più usato dai locali, nonché il più economico. Olé.

Ad ogni modo Bangkok è radiosa come non mai, eccetto che per l’enorme lutto nazionale dopo la morte del Re Thailandese lo scorso Ottobre. Nella capitale si sente moltissimo quanto i thailandesi fossero devoti e attaccati a questo re. Ovunque ci sono sue foto e decine di nastri e fiocchi neri appesi ovunque. Tutti portano un spilla a forma di nastrino nero incrociato attaccata al petto.

Ci accorgiamo poi che sono spuntati nell’arco di un anno diversi locali e negozi hipster che non esistevano prima. Suona strano, considerando che è una moda soprattutto occidentale, sentire parlare di hipster in Thailandia. Eppure questo serve a far capire secondo me quanto sia in continua fase di sviluppo questo paese. Passi da gigante.

Basta passeggiare in mezzo ai grattacieli del quartiere di Sukhumvit per rendersene conto.

Stiamo qua solo due notti, il tempo di organizzare gli spostamenti nelle isole di Koh Phangan e Koh Samui, e sistemare un po’ di contatti per i prossimi mesi.

Però ci rivediamo prestissimo Bangkok, promesso!

Ah ragazzi, sta volta non abbiamo molte foto perchè le 48h a Bangkok sono state tutto il giorno di corsa a pranzo un panino al volo e adesso non ci vedo più dalla fame. Però vi rimando a gli ultimi diari che così vi rifate gli occhi! Click qui sotto

Diario di viaggio – I templi di Angkor

Diario di viaggio – Koh Rong

 

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